Cronistoria dell’area standard “Parco di via Grandi”

Breve cronistoria lottizzazione AR8 del 1987

1 – Nel novembre 1987, fu predisposto il piano esecutivo sulle aree ricadenti nel P.E.E.P. denominato lotto “AR8”. Venne individuata la volumetria massima edificabile in mc. 22.470 e distribuita come segue: lotto 1 mc. 10.800, lotto 2 mc. 8.100, lotto 3 mc. 3.357. Al 4° lotto adibito a verde e servizi per la residenza non fu assegnata alcuna cubatura.

2 – In data 6 /12/1988 il CIMEP acquisisce, espropriandole, le aree di cui al punto 1, per realizzare gli alloggi in edilizia economico popolare. Il corrispettivo per il prezzo di esproprio fu completamente corrisposto dagli assegnatari degli alloggi (legge 865/71 art. 35 comma 12) con una plus valenza a favore del comune di Arcore di € 7’583,26. Di norma da queste operazioni l’ente pubblico dovrebbe uscirne alla pari.

Furono anche versati al comune di Arcore, £ 14.865# al mc. realizzabile, per un totale di £. 334.016.550# quale corrispettivo per gli oneri di urbanizzazione primari e secondari.

3 – Dopo l’acquisizione delle aree i lotti furono suddivisi come di seguito: il lotto 1 assegnato alla cooperativa Arcoop, il lotto 2 assegnato all’impresa Giambelli (oggi codominio Sirio) il lotto 3 assegnato alla cooperativa Arcore Verde 2, la quarta parte vincolata a verde per la residenza all’interno del lotto “AR8” ed asservita alle costruzioni realizzate, rimase fra il patrimonio indisponibile del Consorzio Intercomunale per l’Edilizia Economica Popolare fino al 23 settembre 2010.

4 – Allo scioglimento del CIMEP tutti i suoi beni furono ceduti ai comuni di appartenenza, la stessa sorte toccò all’area standard all’interno del lotto “AR8” che dal 23 settembre 2010 venne trasferita al comune di Arcore col vincolo di destinazione d’uso a verde e servizi per la residenza e con l’obbligo di essere inserita fra il patrimonio indisponibile del comune, come da legge 865/71 art. 35 comma 3.

Il certificato di destinazione urbanistica allegato all’atto notarile, chiude con la seguente dichiarazione: “Aree per attrezzature al servizio degli insediamenti residenziali – standard: la potenzialità edificatoria va comunque subordinata alla verifica circa l’esistenza di vincoli di pertinenza e di inedificabilità gravanti sul lotto”.

Conclusioni:

A questo punto è assodato che l’area a verde ormai “Parco di via Grandi” non possa cambiare destinazione d’uso, sia perché indisponibile per legge, sia perché cedette tutta la sua volumetria alle costruzioni realizzate all’interno del lotto. A tal proposito il Consiglio di Stato con sentenza n. 4757 del 2013 conclude, che l’eventuale modificazione del piano regolatore non può coprire le aree comunque utilizzate a scopo edificatorio, ancorché le stesse siano «ictu oculi» libere da immobili.

Per altro, qualora una impensabile, futura, modifica del PGT relativamente all’area medesima dovesse cambiarne la destinazione, con conseguente decadenza della causa che generò la cessione gratuita al comune, l’area deve essere resa al legittimo proprietario.

Così furono distributi i volumi all’interno del lotto “AR8”

Accedendo al link sotto riportato vedrete come fu distribuita tutta la volumetria assegnata al lotto del piano di edilizia economica popolare del 1987denominato “AR8”. E’ la stessa area nella cui parte lasciata a verde pubblico si vuole fare un nuovo insediamento per 15.000 mc di cemento. Ciò, oltre che al comune sentimento dei cittadini della zona è contrario a quanto previsto dalle norme vigenti.

Vai al link:

Fai clic per accedere a Distribuzione%20volumi_AR8.pdf

Passaggi più importanti degli interventi tecnici e del Sindaco di Arcore sulla proposta di delibera popolare per fermare il P.I.I. su via Grandi

Dalla registrazione è chiaro e palese, che il sindaco indica di aver consultato lo studio legale Pagano di Milano per avere la certezza sulla fattibilità del P.I.I. dal punto di vista tecnico legale. In realtà alla richiesta di averne copia, fatta da un consigliere di minoranza, l’Ufficio Relazione con il Pubblico ha risposto che da una ricerca effettuata nulla risulta agli atti. Nel frattempo il Comitato “Salviamo il Parco di via Grandi” aveva contattato lo studio legale Pagano di Milano e riceveva assicurazione che non era stato dato alcun parere scritto in proposito. Ognuno tragga le proprie conclusioni.

Vai al video: https://youtu.be/oon2eG6NXMk

Ecco la trascrizione, ufficiale, della discussione avvenuta in consiglio comunale di Arcore del 9/3/2015. Non è stata riportata la parte in cui il sindaco asserisce di aver consultato lo Studio legale Pagano di Milano, ma potete sentirne la registrazione nel filmato di cui al link sopra riportato. Di seguito il link della trascrizione ufficiale.

Vai al link: https://www.dropbox.com/s/j235mz1oonxsji7/trascrizione%20consiglio%20comunale%20del%209-3-2015.doc

Ed ecco la parte mancante nella trascrizione del discorso del sindaco, da inserire a fine  trascrizione del suo intervento:

Arriva una… non è una defezione, non è un… oggetto: trasformazione e arriva a firma del signor è pubblico lo posso dire perché è protocollato a firma Marco D’Agostino una, una nota che dice e dice che tenuto conto eeeemmm…. I cittadini erano a suo tempo intervenuti partecipando a vari incontri nel quale era stato esposto un progetto mai avvenuto! perché io  il progetto via Gilera all’epoca il progetto non l’ho mai, lo stavamo ancora costruendo, mai avvenuto!… tale progetto aveva trovato consensi perché pareva un buon equilibrio fra le nuove opere e la fruibilità degli spazi per i residenti e questo fantomatico progetto era su via Gilera verso il semaforo, chiedo a chi l’ha visto se me lo fa vedere perché né noi né io né la Giunta questo progetto, ingegnere,… (,,,) eeee.. I cittadini avanzarono anche la richiesta di dover arredi per  giochi prati e distinti e poi elencava una serie di note presumo che il sig. Marco D’Agostino era portavoce delle firme allegate anzi sicuramente (…) delle note che sono queste: ci sono delle criticità c’è scritto, che sono: demolizione, abbattimento,  costruzione del parcheggio, aumento delle utenze opere, costi ecc… tutte queste criticità sono esattamente gli argomenti che noi avremmo, andremo, dobbiamo andare a verificare all’interno della VAS né più né meno perché all’interno della VAS si va ah analizzare quali sono le criticità dell’impatto ve le ho elencati quali sono gli attori che abbiamo invitato: Enel, Brianza acque, parcheggi ecc.. ecc…

Veniamo un po’ più al tecnico:

Il lavoro di un’amministrazione è quello di fare scelte politiche amministrative, le scelte politico amministrative sono fatte a beneficio della comunità non solo per una parte della comunità noi scegliamo per la comunità intera. E’ chiaro che la prima cosa che un’amministrazione fa, va dal proprio ufficio tecnico, dal proprio responsabile dice: sei tu che mi devi dare, mi devi dire se.. mi devi fornire lo strumento tecnico col quale mi devo basare per costruire questo progetto, e mi devi dire, tu sei il responsabile tecnico se e come farlo e soprattutto se all’interno di questo progetto ci sono e non ci sono e quali sono le criticità giuridiche, urbanistiche al riguardo. Ci siamo avvalsi, non solo l’ing. Favarato, mi ha risposto puntualmente facendo la verifica di tutto ciò che ha detto il prof. Enriquez, quelle verifiche lì noi le abbiamo fatte. Data la verifica il risultato è che era conforme, che potevamo procedere perché non c’erano criticità particolari dal punto di vista sotto il profilo giuridico urbanistico. Volendo essere ancora più sicuri di questa cosa ed evitare qualsiasi tipo di problema, abbiamo coinvolto anche lo studio Pagano che è lo studio urbanistico di avvocatura che ci segue da 30 anni, che è uno dei più grossi studi di Milano, (Abbiamo fatto un meeting). Lo stesso studio Pagano ci ha confermato che sicuramente sarebbe stato complessa la costruzione di questo P.I.I. come diceva il prof. Enriquez, ma non aveva grossi elementi ostativi, Sarebbe dovuto essere seguito passo dopo passo nel dettaglio approfondendo, ma non c’erano problematiche particolari rispetto ad una impostazione di questo tipo. Eh!.. insomma io avevo il mio titolare che mi diceva, che è qua, che poi magari lo prego di intervenire su alcuni punti, che non c’erano problematiche neanche rispetto ai vincoli o ai diritti violati di terzi, neanche in quel lato e neanche rispetto alla legge 12 consumo di suolo.

La parola passa all’ing. Favarato.

La delibera della Giunta di Arcore n. 84 del 7/7/2014 per il P.I.I. sul parco di via Grandi contrasta col Piano delle Regole dello stesso comune.

L’art. 8 del Piano delle Regole allegato al P.G.T. del comune di Arcore, fra l’altro, prevede che con l’approvazione dello stesso, rimangano invariati tutti i precedenti vincoli di pertinenza volumetrica derivanti dal calcolo delle aree ai fini del rilascio del permesso a costruire. Sono gli stessi che gravano sull’area del parco di via Grandi e riconducibili alla lottizzazione avvenuta col piano di edilizia economica popolare “AR8” del 1987. In realtà nella proposta di P.I.I. non si è tenuto conto dell’asservimento dell’area pubblica alle costruzioni all’interno del lotto medesimo.

Per consultare il Piano delle Regole vai al link: https://www.dropbox.com/s/gv4dgnya6jllkjx/norme_PdR.pdf

ECCO LA RELAZIONE TECNICA DEL PEEP “AR8” DEL 1987 CON LA DISTRIBUZIONE DELLE VOLUMETRIE

Come si può vedere al punto 4 della relazione tecnica illustrativa, la volumetria dell’intero lotto è completamente satura essendo stata la massima ammessa di mc. 22.470 distribuita fra le costruzioni realizzate all’interno del lotto “AR8”. In rapporto a tale volumetria furono pagate al comune di Arcore £. 6.675 al mc. per opere di urbanizzazione primarie e £. 8.100 a mc. per le opere di urbanizzazione secondarie.

Oltretutto l’altezza max degli immobili prevista all’interno del lotto ”AR8” P.E.E.P. del 1987 è di m. 9,80 e non di m. 12,15 come avverrebbe  le costruzioni programmate nel P.I.I. che andrebbero ad occupare il verde per la residenza del lotto “AR8”

Vai al link: https://www.dropbox.com/s/q7o1q4zsm54780e/RELAZIONE%20TECNICA%20LOTTO%20AR8.pdf